mercoledì, maggio 30, 2012

Mi alzo in punta di piedi, per vedere fin da subito il domani.
Magari qualcosina riesco a scorgere, da qua.

Faccio l'orlo alla nostalgia.
Perché ogni tanto ci inciampo su, guardando indietro.

martedì, maggio 29, 2012

La vita in sé è un rigido gioco a somma zero.
Ma non siate calcolatori, non serve.
Tanto l’amore scombinerà tutti i vostri conti.

Ai tempi del liceo uno studio di funzione era così banale rispetto alla difficoltà di reggere lo sguardo della ragazza di cui eri segretamente innamorato.

Togliere delicatamente quel velo di malinconia dai tuoi occhi e strizzarlo via, prima che diventi tristezza o calcare.

Se i sogni sono dolci, al risveglio, fai subito una sessione di addominali per rimediare.

Le mie storie non finiscono. Semplicemente continuano altrove.

sabato, maggio 26, 2012

Spesso sogno di essere un funambolo capace di camminare su un filo sospeso nel vuoto.
Poi mi sveglio con la nausea.
Soffro di vertigini.

Sono nervoso.
Ho appena ucciso una zanzara anche se so bene che non era colpa sua.

Distrattamente ho calpestato l’attimo invece di coglierlo.

Le coccinelle sono sopravvalutate.
Non sono né belle né simpatiche. Hanno fatto un buon marketing col discorso della fortuna. Tutto qua.

Vorrei andare a vivere in Svizzera.
Mi piace la puntualità con cui arrivano le ore di là.

Uffici con luci al neon dove conigli in gabbia crescono in fretta, ritrovandosi senza futuro, ma con un mutuo da pagare.

Attimi caduti in volo, senza tempo. Incidono perché te li ritrovi davanti, quasi per caso.
Come se fosse destino.

Il passato è troppo profondo. A guardarlo vengono i brividi. E non c'è il parapetto vicino al bordo.

Immaginare il futuro è come fare un disegno in un foglio bianco.
Hai piena libertà e un po' di paura di sporcarlo con troppi segni incerti.

Io del parafulmine invidio il portamento, lo stoicismo e soprattutto il coraggio.

venerdì, maggio 25, 2012

Cambio canale e metto sui sogni; di solito mi addormento prima di vederli.

giovedì, maggio 24, 2012

Vorrei che il tempo si prendesse subito quello che vuole da me, senza che io debba aspettare ancora di perdere altro tempo.

“Vedi, credo che a volte le persone si accontentino e stiano meglio di me.
Trovano una persona che può andare bene, senza grandi pretese e rimangono fossilizzate per tutta la vita, senza metterle in discussione.
Stare con me è diverso e più impegnativo perché alzo sempre l’asticella e dopo un po’ questo diventa logorante.”

“Perché alzi l’asticella? Perché non ti vanno bene? Perché cerchi di cambiarle?”

“Tutti cerchiamo di cambiare chi ci sta affianco. Io non cerco di limare i difetti, non è questo il punto. Cerco piuttosto di tirare fuori il meglio dalle persone, spronandole e mettendole in gioco. Non vorrei farlo, ma purtroppo è così.”

“Non ti seguo. E sinceramente non sono nemmeno d’accordo. Secondo me dovresti accettare una persona nella sua interezza, non cambiarla. Se vuoi cambiarla significa che non ti va bene com’è.”

“E qua la pensiamo diversamente: le persone non sanno nemmeno quanto possono migliorare, se solo lo vogliono. A volte sono pigre e non si mettono in gioco, altre volte invece sono orgogliose e non accettano consigli.”

“Io non credo resisterei a lungo con una persona che continuamente mi critica, intimandomi di cambiare. Sarebbe oggettivamente difficile e stressante come situazione”.

“Non travisare: tra il bianco e il nero esiste comunque un’intera gamma di colori. Per cui non cerco delle persone che non mi vanno bene, solo per cambiarle. Vabbè, sono malato di Photoshop come te, ma non sono così masochista. Sono cosciente che la perfezione non esiste e quindi non la cerco.
Tuttavia ci confrontiamo sempre con le persone che conosciamo, che incontriamo, che vediamo e quando identifichiamo caratteristiche che ci piacciono non possiamo ignorarle.
E soprattutto quando una persona può fare un passo in più è giusto che lo faccia. Io per primo cerco di applicare questo principio su di me."

"Una persona deve sentirsi di fare quello che di sente di fare, non quello che vorremmo noi facesse. E la persona che ci sta affianco, a maggior ragione, dovrebbe sentirsi amata così com'è."

Continuammo a parlare ancora un po', facendo sera e aspettando il domani.

Tutti i miei pensieri portano a te, senza confluire.
Si intasano e si addensano.
Farli uscire, è questo il problema.

Stasera vorrei vivere una favola e non il solito sogno.
A lieto fine, dopo il risveglio.

martedì, maggio 22, 2012


Tempo di bilanci. Tempo di ripartenze.
Eccomi qua, a parlare di me a me stesso.
Giusto così, a volte conviene affrontarsi, parlarsi.

Alla soglia dei trent'anni mi sembra di aver fatto e disfatto tutto.
Anzi ho fatto e disfatto tutto.
Stasera, guardando indietro, direi di non avere combinato niente, ma so che non è così.
So che non stanno così le cose e che sarei ingiusto verso molte persone. E verso me stesso in primis.

Stasera sento il vuoto. E fa molto rumore.

Stasera mi sento solo anche se sono consapevole di avere amici veri e una famiglia fantastica.
Mi sento solo e non ci posso fare niente. A volte capita. A me capita stasera.

Non voglio prendere il torcicollo a guardare troppo la mia vita attraverso lo specchietto retrovisore.
Non è facile ripartire, rialzarsi, inciampare e rialzarsi ancora. Ma si deve fare.

Dovrei ripartire da me stesso per colmare questa solitudine che sento dentro.
Non posso ripartire dagli altri.

Per stare in mezzo agli altri bisogna prima stare beni con sé stessi. Lo so, lo so, lo so.
Lo so ma non è facile.
Ci riesco a momenti, mi frega la voglia di non accontentarmi mai.
Questa voglia che mi logora e mi lascia insoddisfatto.

Questa è la fase più strana della mia vita.
Mi sento in un limbo dal quale devo cavarmene fuori alla svelta.

Ho tutto quello che mi serve per vivere al meglio la vita. Lo so.
E non devo invidiare nessuno. So anche questo.
Mi frega quella strana sensazione, quella continua ricerca che non riesco a placare.
E che spesso mi consuma dentro.

Credo che quella ricerca sia il mio bene e il male.
L'impazienza con il quale mangio tutto però la rende spasmodica.
E provoca danni.

Riuscissi a capire che il tempo va vissuto, ma senza l'impazienza che mi contraddistingue, mi porterebbe alla felicità.
E la felicità, come tutti voi d'altronde, è il punto d'arrivo a cui tendo.